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I sapori d'Italia: alla scoperta dell'Emilia Romagna, patria di lasagne, tortellini e ragù

Gli italiani sono un popolo di artisti e menti brillanti, di navigatori e di letterati, ma sono famosi in tutto il mondo anche per la loro cucina. Spesso si parla di "cucina italiana", ma la realtà più corretta è che la cucina dell'Italia è più propriamente regionale.

Ogni singola zona della penisola ha le sue tradizioni culinarie, spesso custodite gelosamente da generazione a generazione. In questo senso, l'Emilia Romagna è una dei territori d'Italia la cui cucina è più conosciuta a livello internazionale.

Lasagne, tortellini, dolci e chi più ne ha più ne metta, ecco un tuffo nelle meraviglie della cucina dell'Emilia Romagna.

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I sapori d'Italia: alla scoperta dell'Emilia Romagna, patria di lasagne, tortellini e ragù
Gli italiani sono un popolo di artisti e menti brillanti, di navigatori e di letterati, ma sono famosi in tutto il mondo anche per la loro cucina. Spesso si parla di "cucina italiana", ma la realtà più corretta è che la cucina dell'Italia è più propriamente regionale.Ogni singola zona della penisola ha le sue tradizioni culinarie, spesso custodite gelosamente da generazione a generazione. In questo senso, l'Emilia Romagna è uno dei territori d'Italia la cui cucina è più conosciuta a livello internazionale. Lasagne, tortellini, dolci e chi più ne ha più ne metta, ecco un tuffo nelle meraviglie dell'Emilia Romagna.
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Erbazzone
Non dovete farvi confondere dalle apparenze dei programmi di cucina o dai ristoranti stellati: la cucina italiana è una cucina povera, della tradizione, dei cibi che si mangiano in compagnia con gli amici in un ristorante in mezzo al nulla. L'erbazzone ne è un perfetto esempio. Tipico di Reggio Emilia, è in pratica una torta salata fatta con la sfoglia, e ripiena di un impasto composto solitamente da bietole lesse, scalogno, cipolla, aglio e tanto Parmigiano Reggiano (un tipo di formaggio). A volte si possono aggiungere anche cubetti di pancetta.
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Tortellini
I tortellini sono il cibo tipico della zona di Modena. Famosi in tutto il mondo, qui parliamo solamente della ricetta della tradizione. Questo piatto è tenuto in così alta considerazione che la ricetta del ripieno è stata depositata, nel 1974, alla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Bologna. All'interno di una sfoglia di farina e uova di 6/10 di mm, c'è un ripieno preparato con lombo di maiale, prosciutto crudo, mortadella di Bologna, Parmigiano-Reggiano, uova e noce moscata. Secondo la tradizione, i tortellini si mangiano rigorosamente in brodo di carne (manzo, cappone o gallina).
Di Lungoleno, CC BY-SA 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=75114839
Cappelletti
Per i non italiani fa sempre molta confusione la differenza tra tortellini e cappelletti. Le differenze sono fondamentalmente tre. Prima di tutto, i cappelletti si mangiano anche asciutti, con vari sughi che possono andare dalla panna, al ragù, al burro e salvia classico. Secondariamente, hanno una pasta più spessa, sono più grossi e hanno una forma leggermente diversa dovuta al diverso modo di chiuderli. L'altra differenza è ovviamente il ripieno che può essere di ogni tipo di carne, dal pollo al manzo al vitello al maiale. Esistono anche varie versioni, chiamate tortelloni, ripieni o di ricotta e spinaci o di zucca.
Di Nico Tranquilli - Flickr, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=22032808
Torta Barozzi
La torta Barozzi è un dolce nato nella seconda metà dell'800 a Vignola, una cittadina vicino Modena. L'originalità della ricetta consiste in una sapiente proporzione di arachidi, mandorle, cacao e caffè, anche se gli esatti quantitativi ed il preciso metodo di preparazione rimangono tutt'oggi un segreto custodito gelosamente dagli eredi di Eugenio Gollini, il creatore della ricetta. Rimane comunque uno dei dolci più tipici delle case emiliane, seppur con alcune variazioni a piacere.
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Tigelle
Come dicevamo all'inizio, le tigelle sono l'emblema della cucina povera emiliano-romagnola. La piadina, o crescentina, è un tipo di pane tipico dell'Appennino modenese. L'impasto è a base di farina tipo 0, farina tipo 00, latte, lievito, olio e sale. Quello che ne risulta è un dischetto di pane molto morbido, che va scaldato in forno fino a farlo diventare croccante. Tagliato poi a metà, viene riempito con affettati vari e formaggi molli. Possibile anche usare il lardo del maiale, ma anche crema di nocciola e burro d'arachidi se avete voglia di qualcosa di dolce. In un viaggio in Emilia-Romagna, questo è un must
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Ragù bolognese 
Chiamato nel mondo "bolognese souce", in Italia lo si chiama ragù e, secondo la tradizione, ne esistono di due tipi, di Bologna o di Napoli. All'estero è molto comune vederlo come condimento per gli spaghetti (orrore per un italiano che si rispetti) e nel corso del tempo la ricetta originale ha subito numerose variazioni. La base è comunque carne trita macinata di manzo (si può fare un misto con salsiccia o anche pancetta a volte) che si lascia cuocere per qualche minuto con olio, sedano, carota e cipolla finché si rosola per bene, senza farlo bruciare. Dopo, nello stesso grosso pentolone, si aggiunge passata di pomodoro, una noce di burro, un bicchiere di vino rosso, sale e pepe e cucchiaio di brodo vegetale e poi si lascia cuocere a fuoco lento per almeno un paio d'ore, finché la passata si asciuga leggermente.
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Lasagne
Le lasagne sono uno dei piatti più conosciuti e internazionalmente apprezzati. Si tratta di fogli di pasta all'uovo tagliati grezzamente, sbollentati in acqua calda e disposti a strati. In mezzo, in Emilia Romagna ci si mette un misto di ragù alla bolognese (visto sopra), besciamella e parmigiano reggiano (un tipo di formaggio tipico della zona). Successivamente si fanno cuocere in forno fino a farle dorare in superficie, e in questo modo risulteranno molto croccanti al tatto. Nell'area di Bologna, testimonianze scritte delle lasagne si trovano già nel 1200. Secondo la tradizione, nella zona emiliana le lasagne sono verdi (dato che si aggiungono gli spinaci nell'impasto), ma al giorno d'oggi questo piccolo tocco si sta ormai purtroppo perdendo. In altre zone d'Italia, le lasagne hanno un ripieno differente.
Di Jessica Spengler from Brighton, United Kingdom - Torta fritta and salumi, CC BY 2.0, https://comm
Gnocco fritto
Qui torniamo alla cosiddetta "cucina povera" della tradizione, dato che questo è davvero un piatto poverissimo ma estremamente gustoso, mangiato nelle osterie emiliane ma ormai diffuso in tutto il territorio. Inoltre, è bene ricordare che all'interno dello stesso territorio emiliano-romagnolo, le ricette del gnocco fritto possono variare. Verso Modena, l'impasto è formato da farina di frumento "00", strutto di maiale, acqua gassata e sale. Dopo di che, l'impasto va fatto riposare e gli va fatta prendere aria, in modo che si gonfi durante la cottura in padella. Sono una pietanza molto unta, e spesso si gustano assieme ad affettati e formaggi molli, proprio come la tigella.
By Lasagnolo9 - Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=93116670
Piadina romagnola
Come tigelle e gnocco fritto, anche la piadina è uno dei cibi più poveri della cucina modenese ma più apprezzate nel mondo. L'impasto di base è composto da farina di grano, strutto o olio di oliva, bicarbonato o lievito, sale e acqua, che viene tradizionalmente cotta su una lastra rotonda di terracotta. Cibo tipico delle estati al mare, spesso girando per la zona del mare Adriatico romagnolo ci si imbatte in simpatici furgoncini street food che preparano la piadina sul momento, ripiena poi tipicamente di prosciutto cotto e fontina, ma che può essere mangiata con tantissimi altri ingredienti. 
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